Le tendenze per l’eCommerce 2023 -parte 2
Il mercato dell’eCommerce è sempre più proiettato nella direzione di garantire un’esperienza immersiva e tarata sui desideri del consumatore.
L’eCommerce ha sperimentato per la prima volta l’inflazione che, se da un lato ha influito sugli acquisti a causa dell’aumento dei prezzi, crisi energetica e guerra, dall’altra ha permesso a settori come elettronica, alimentare e casa e arredamento di aumentare comunque il fatturato.
Per il 2023 si stima una crescita a due cifre del 17,26 % in media; crescita che verterà su due canali: da un lato le aziende che possono finanziare la crescita in perdita sono sempre meno, dall’altra – anche quando sostenibile – non sembra essere sufficiente a stare al passo con gli operatori esteri che si stanno facendo largo in Italia.
Questi ultimi sono sempre più strutturati per fare concorrenza diretta a produttori e retailer italiani e inizieranno a vendere direttamente ai clienti attraverso Amazon.
Come difendersi?
Rafforzando la relazione con il cliente finale, cosa che avverrà da qui a tre anni principalmente attraverso l’intermediazione con oggetti di intelligenza artificiale.
Veniamo ora ai vari trend che caratterizzeranno gli acquisti online, una prima parte raccontata qui.
Il connect to consumer
Secondo Payplug, il 2023 segnerà l’avvento del connect to consumer (C2C), l’evoluzione naturale del direct to consumer (D2C).
Se quest’ultima è un’azione di vendita che presume la passività del cliente, la prima è invece incentrata sulla relazione tra azienda e cliente finale.
A questo proposito diverse realtà hanno iniziato a coltivare delle vere e proprie comunità online, tracciando per esempio percorsi importanti su tematiche ad alto impatto sociale e condividendo i propri valori con quelli dei consumatori.
I pagamenti digitali
Più di tre italiani su cinque, il 62%, preferisce i pagamenti digitali a quelli in contanti, un dato ben superiore al 50% rilevato nel 2019.
Ecco perché è facile immaginare che nel 2023 prenderanno sempre più spazio nelle abitudini dei consumatori i metodi di pagamento digitalizzati e i portafogli virtuali considerati pratici, veloci e sicuri.
La tariffazione dinamica
A causa dell’instabilità economica – a maggior ragione in un settore competitivo come il commercio online – chi vende è sempre attento a modulare continuamente i prezzi dei prodotti.
Questo è il fenomeno della tariffazione dinamica, che dipende da svariati fattori, come:
– il prezzo del mercato;
– quelli proposti dalla concorrenza;
– il periodo dell’anno e i dati demografici.
Oggi esistono peraltro algoritmi che, partendo proprio dai dati, permettono di modificare in tempo reale i prezzi dei propri servizi.
Nel 2023, questi strumenti saranno ancora più preziosi per le aziende, perché permetteranno loro di rendersi più appetibili anche monitorando i cambi dei prezzi delle materie prime.
L’headless commerce
Per offrire ai propri clienti la migliore esperienza possibile, sempre più rivenditori online stanno separando i back end dei propri siti ecommerce, in cui è presente il database dei prodotti, dal front end, la parte visibile agli utenti.
Di fatto, con il cosiddetto metodo di sviluppo headless, i consumatori possono acquistare un prodotto da tutte le piattaforme su cui un’azienda è presente, social inclusi.
Con questa modalità, tutti i canali di vendita online di una società sono collegati al medesimo magazzino, quindi i vari cataloghi si aggiornano in automatico al momento dell’acquisto, da qualsiasi portale esso avvenga.
Secondo Statista, il 22% degli esercenti italiani usa già una struttura headless, e il 63% pianifica di farlo entro il 2024.
Fonte: Statista
Il B2B
Nel 2022 l’ecommerce business to business (B2B) è valso in Italia 453 miliardi di dollari. Nonostante il 70% delle società italiane abbia previsto di investire in questo tipo di attività, solo il 17% lo ha fatto davvero, mettendo sul piatto quote significative del proprio fatturato.
Secondo Payplug, l’ecommerce rappresenta però una grande opportunità anche per i commercianti che vendono prodotti e servizi ai professionisti e alle aziende.
Il 70% delle imprese italiane prevede di investire nell’e-commerce B2B7.
Tra i vantaggi:
- Accesso a un mercato più ampio; un ecommerce consente alle imprese di superare i confini geografici e raggiungere un pubblico più ampio. Puoi così espandere la tua base di clienti al di là della tua regione o del tuo paese, consentendo alle aziende di tutto il mondo di accedere ai tuoi prodotti o servizi;
- esperienze di acquisto personalizzate per i tuoi clienti. Puoi utilizzare dati e informazioni sui clienti per fornire raccomandazioni di prodotti rilevanti, prezzi personalizzati e offerte speciali, aumentando l’engagement e la soddisfazione del cliente;
- riduzione dei costi operativi rispetto a un negozio fisico tradizionale. Non è necessario affittare o mantenere uno spazio fisico, e i costi associati alla gestione di un negozio, come l’energia elettrica, l’arredamento e il personale, possono essere notevolmente ridotti.
L’omnicanalità
Il 98% dei consumatori italiani che ha vissuto esperienze interamente omnicanale si dichiara soddisfatto. Sorprende dunque che solo il 6% delle imprese abbia adottato questo tipo di strategia nel 2022.
Cosa significa tutto questo? Il cliente ha bisogno di sentirsi centrale, di vivere un’esperienza d’acquisto continua e integrata su tutti quanti i touchpoint.
Negozio fisico, servizio clienti, sito web, social network: tutto deve essere interconnesso affinché aumentino notorietà e vendite.
La fine dei resi gratuiti
Per combattere l’inflazione e l’aumento del numero dei resi, molte aziende hanno scelto di non offrire più i resi stessi. L’80% dei consumatori afferma però che cesserebbe di acquistare online se dovesse sobbarcarsi le spese relative ai resi.
Per non perdere la propria clientela, i venditori online dovranno quindi valutare soluzioni alternative, come per esempio introdurre una tassa da far pagare a chi vorrà restituire un prodotto o ritirare i resi in un punto prestabilito o a domicilio.
È chiaro che l’eCommerce sta apportando una serie di novità (di cui le imprese non possono fare a meno)è vero che il percorso d’acquisto sempre meno linearee lontano dal tradizionale funnel è importante per l’azienda riuscire a mostrarsi vicina al consumatore e raggiungibile in qualsiasi momento.
Solo coloro che sapranno sfruttarne i vantaggi continueranno a crescere raggiungendo traguardi sempre più importanti.
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