Gli utenti navigano da smartphone, il tuo sito si vede?
Quando fare un restyling del proprio sito web? Qualche tempo fa mostravo come il tempo corre più veloce online, rendendo obsoleto il nostro sito web. La tesi era che trascorso un certo tempo (2-3 anni) il sito va rinnovato perché quelli che sembrano solo 3 anni nel mondo reale sono molti di più dal punto di vista della comunicazione online.
Oggi c’è un motivo in più per affrettarsi a verificare lo stato di salute del proprio sito: i dati sull’utenza mobile, che parlano di un’utenza sempre più connessa da smartphone (design responsive).
In Italia, per esempio, su circa 61 milioni di Italiani, 36,6 sono connessi ad Internet, 25,8 dei quali anche da smartphone (e tablet). Ma l’indagine completa mostra scenari simili per il resto del mondo.
Inoltre, il tempo speso su dispositivo mobile, in media, è di 2h e 12 minuti; praticamente la metà del tempo che spendiamo al computer. E’ un’enormità di tempo. Se vi sembra poco, confrontatelo con il tempo speso, sempre in media, per guardare la TV: praticamente si equivalgono.
Dovrebbero bastare questi dati per avere chiara la necessità di un sito responsive, che abbia cioè un design in grado di adattarsi ai dispositivi da cui lo si visualizza.
Attenzione, perché dire responsive non è la stessa cosa di un sito che dallo smartphone comunque si vede. In figura sotto, per esempio, il sito di aefi.it visto dallo smartphone: il sito si vede correttamente perché è ben progettato, ma non è responsive, non è pensato per lo smartphone.
Nell’immagine successiva, invece, questo stesso blog navigato tramite smartphone: come si vede, il suo aspetto è completamente diverso da quello che ha nella sua versione da computer (e, modestamente, dal lontano 2011 – per intenderci, c’era iPhone 4)
Ecco. I dati sull’utenza italiana e mondiale suggeriscono di realizzare i siti web con design responsive.
Google penalizza chi il responsive non ce l’ha
A dire il vero, dal 21 aprile 2015 c’è un secondo motivo per il quale un sito responsive è fortemente consigliato: la notizia ufficiale di Google secondo cui i siti non responsive saranno penalizzati nel posizionamento nei motori di ricerca.
Il ragionamento di Google è condivisibile: l’interesse dell’utente che fa una ricerca è quello di poter poi leggere i risultati della propria ricerca; dal momento che gli utenti accedono al motore sempre più spesso da mobile, sperimenterebbero una cattiva esperienza d’uso se dalle pagine di Google ottimizzate per il mobile atterrassero poi su siti non ottimizzati per il mobile.
Ecco perché Google premierà i siti responsive nei risultati di ricerca mobile.
Il comportamento degli utenti è cambiato
Un terzo motivo per consigliare vivamente un sito responsive è dato dalle abitudini degli utenti. Se non ci si limita ad una lettura superficiale delle statistiche di sopra, si intuisce che navigare da pc, tablet o smartphone non è la stessa cosa (e non ci riferiamo alla dimensione del monitor).
In realtà, il dispositivo lascia presupporre un contesto e una situazione completamente diversi (per esempio, pc in ufficio, smartphone in metropolitana, tablet sul divano) in cui le informazioni rilevanti possono variare (se navighi il mio sito da smartphone, forse è il caso di mettere il numero di telefono in maggiore evidenza).
Questa intuizione è confermata da più punti di vista: ci connettiamo da posti inediti, mentre facciamo altro, per gestire l’unitarietà di un processo. Se ne deduce, così, che conviene fare siti responsive perché questi supportano comportamenti diversi da parte degli utenti.
Per esempio, il 22% degli italiani è connesso mentre legge il giornale (e Ikea lo sa, per questo nel nuovo catalogo ci sono i QR Code per aprire i contenuti multimediali). Il 33% è connesso mentre guarda la TV (è il così detto second screen): chi fa promozione in TV non può non pensare che un attimo dopo aprirò il sito promosso. Il 31% degli italiani si connette mentre è in bagno: se avete idee in proposito … 🙂
Questi dati sono ancora più interessanti se messi in relazione ad un processo complesso come il commercio elettronico dove non solo sto consultando pagine di informazioni ma potrei aggiungere al carrello e finalizzare l’ordine.
Conclusioni
Questa volta è facile: devi rendere responsive il tuo sito. Il più presto possibile. Per fortuna non è una tecnologia complessa e ogni web agency seria è in grado di aiutarti. In bocca al lupo a tutti 😉
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