Una matrice per classificare il web in Italia
Nel mio precedente post avevo avanzato una proposta di classificazione del web Italiano che, partendo dalle categorie dei vari premi e concorsi web, ne superasse i limiti rappresentativi.
Qui propongo il risultato di quella idea. Ho ripreso le categorie dei premi citati e provato ad ordinarli sui 2 assi: stumenti/settore economico.
Ho dovuto darmi dei criteri che riporto:
- conservo quasi sempre il nome orginale della categoria trovata sui singoli concorsi: questo in prima istanza va a discapito dell’omogeneità ma consente di ripetere l’esperimento e contestare facilmente i miei risultati;
- evito duplicazioni (se in un concorso trovo Tursmo ed in un altro Viaggi, fondo i termini in un solo settore economico);
- l’obiettivo è descrivere il web quindi mi concentro sui manufatti e scarto i premi ai soggetti (web agency, professionisti, committenti …) o dai soggetti (stampa, giurie speciali ecc);
- scarto anche quello che è palesemente contenuto (fotografia, video ecc);
- tengo fuori i soggetti promotori (imprese, P.A., privati, noprofit, under x … );
- lascio anche settori economici tanto specifici da poter essere successivamente raggruppati in categorie più rappresentative;
- divido alcune categorie (animazione e video, mobile e app per smartphone);
- non attribuisco alla lingua, al valore internazionale e simili un peso descrittivo del web italiano ma, semmai, una valore di qualità per specifici progetti;
- considero l’e-Gov un settore economico specifico, ovviamente nell’ambito dei servizi.
Con l’appplicazione di questi criteri ed utilizzando le categorie dei concorsi a cui ha partecipato nel tempo la nostra web agency, ecco cosa vien fuori.
Ovviamente è una matrice parziale, poco omogenea sia nella terminologia che nell’ordine, però già mette in luce alcuni concetti chiave:
- direi confermata la tesi: scarseggiano le rappresentazioni sistematizzate del web italiano. Certo i concorsi web non hanno questo obiettivo ed ho già detto che il loro ruolo di visibilità è prezioso. Ma potrebbero essere una buona occasione di confronto sul tema …
- la chiara differenza tra strumento e settore economico consente con altrettanta chiarezza di definire il perimetro del web italiano;
- inoltre, una rappresentazione di questo tipo (per ora incompleta ma sistematizzata, con ipotesi di classificazione chiare e verificabili) consente confronti con altre realtà e rappresentazioni.
Concludendo
Esistono modi diversi di rappresentare il web. Il principale vantaggio di una classificazione sui 2 assi dello strumento e del settore economico è quello di tracciare il confine del web.
La matrice che ne esce ad una prima analisi, ovviamente, richiede un grosso lavoro di riclassificazione ed organizzazione concettuale. Ma già ora mi pare una buona base di partenza in 3 direzioni:
- una riclassifiazione delle voci nei 2 assi per renderli più omogenei e rappresentativi: alcune voci mi sembrano ambigue o parziali (progetto web, homepage);
- un test di compilazione per verificare la sua reale capacità rappresentativa;
- la sua sperimentazione in confronto ad altri modelli rappresentativi (http://www.osservatori.net/home, per esempio).
Update: vai alla terza puntata.
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