Una mappa per il web

Periodicamente partecipiamo a diversi concorsi web che mettono a confronto i siti realizzati dalle web agency per eleggere i lavori migliori. A volte i nostri lavori sono stati premiati (vedi il nostro portfolio) altre volte no.

Ma quello che mi sembra sempre discutibile è la rappresentazione del web che si intuisce leggendo le categorie alle quali si dovrebbe candidare i lavori.

La mia tesi è che ci sia un po’ di confusione anche tra gli addetti ai lavori: può considerarsi un prodotto web tutto quello che viene fruito tramite browser? Secondo me no!

Contenuto e piattaforma web

Se si pensa alle foto, dovrebbe essere abbastanza evidente il concetto: la fotografia è contenuto, Flickr è piattaforma web. Allo stesso modo, i video sono contenuto, YouTube e Vimeo sono piattaforma web. Gli articoli di Repubblica sono contenuto, la piattaforma che ne gestisce la pubblicazione è web.

Ma i banner? E i video interattivi tipo questo?

Argomento e strumento

Qualche tempo fa abbiamo partecipato come finalisti nella categoria Turismo al concorso Premio Web Italia con il sito Angeli per Viaggiatori. Ma, per la verità, avevamo candidato il nostro progetto come Social Network (erano presenti entrambe le opzioni).

Gli organizzatori del premio sono amici e la mia non è certo una critica. Dico solo che è evidente come queste opzioni contengano un’ambiguità di fondo: confondono il tema trattato (turismo) con lo strumento utilizzato (social network).

In altri concorsi quel che manca è una definizione univoca. Ad esempio, cos’è un sito di informazione? Io direi quel sito che pubblica notizie su altri da sè (in maniera più o meno specializzata, risalendo alla fonte o meno, aggiungendo o meno valore …).

Secondo questa mia definizione, il sito di Meetweb NON fa informazione perchè parla solo di Meetweb. Ma questa è la mia definizione, non so nemmeno se la condividete …

Le ambiguità irrisolte dei concorsi italiani

Ho osservato l’elenco delle categorie di diversi premi a cui abbiamo partecipato nel tempo  (Premio Web Italia, Bardi Award, e-Content Award, Donna è web, Premio WWW de Il Sole-24 Ore, Mediastars, Italia Web Star,  …) per verificare questo dubbio. Ed in effetti, mi pare che si elenchino le categorie sovrapponendo e confondendo i criteri più diversi:

  • il settore economico (turismo, ambiente, informazione …)
  • lo strumento web utilizzato (sito, portale, blog, social network …)
  • il soggetto promotore (aziende private, pubblica amministrazione, privati).

Come si vede, si tratta di piani diversi: per ogni progetto web sarebbe possibile assegnare un valore su ogni asse, dire di ognuno che appartiene a quella o questa categoria contemporaneamente, semplicemente perchè si tratta di assi diversi, che misurano aspetti diversi.

(Angeli per Viaggiatori, nell’esempio di prima, apparterrebbe contemporaneamente alla categoria Turismo rispetto al settore economico di riferimento; alla categoria Social Network rispetto l’asse degli strumenti web; e alla categoria dei Siti Business se si guarda al soggetto promotore).

I grandi assenti

Ci sono, poi, aspetti del web spesso pochissimo rappresentati, vuoi perchè difficili da valutare, vuoi perchè meno spettacolari: non sono frequenti, infatti, nè gli aspetti tecnici (performance, tempi di risposta, strumenti di cache, sicurezza ecc) nè quelli di web marketing (seo, adv, dem, social ecc … ) che pure, invece, hanno un ruolo cruciale sia nelle scelte di chi compra servizi web che nei fatturati di chi quei servizi vende.

Una mappa per il web

Ma se scrivo queste cose non è certo per seccare gli amici del Premio Web Italia o gli organizzatori degli altri concorsi che svolgono, anzi, un lavoro di visibilità utile a tutto il settore.

Piuttosto, l’intenzione è quella di provare ad estendere il ruolo dei concorsi cui partecipiamo ad occasione per fare il punto su ciò che il web è e sta diventando, occasione per un confronto ed una crescita.

Cosa fa dire, infatti, che un video interattivo al centro della homepage è web mentre il seo non lo è? Io non ho la risposta e sarebbe interessante che venisse fuori da un confronto che nei concorsi potrebbe trovare un punto di aggiornamento dal vivo (e più veloce).

Qui propongo un tentativo di rappresentazione (assolutamente non esaustiva) delle categorie del web. La mia proposta consiste nell’incrociare le 2 variabili maggiormente utilizzate per categorizzare il web: il settore economico e lo strumento. Ne viene fuori una matrice da utilizzare in 2 fasi:

– ex ante, perchè c’è un ragionamento, una proposta (da condividere, arricchire, migliorare) di quelle che sono le variabili che meglio descrivono

– ex post, in termini quantitativi (n. di progetti presenti, fatturato generato, persone impiegate ecc), perchè è possibile misurare diverse variabili per ogni incrocio.

Conclusioni

I concorsi web sono partecipati dagli operatori del settore. Si tratta di un’occasione di incontro e crescita professionale spesso sprecata. Propongo uno strumento di confronto che, con il pretesto di costruire una mappa condivisa del web, faccia incontrare e discutere.

Uno strumento ancora incompleto ed imperfetto, ovviamente. C’è già, ad esempio, una variabile secondo me particolarmente importante che non riesco, in prima istanza, ad inquadrare in modo coerente: si tratta della natura del soggetto promotore, se impresa, singolo individuo o pubblica amministrazione.

Mi pare una variabile interessante perchè impatta su molti elementi critici: budget di spesa, velocità e criteri dei processi decisionali, criteri di valutazione del successo. Ma, allo stesso tempo, non sono sicuro che sia una variabile utile al fine di una rappresentazione dello stato dell’arte del web.

Beh, mi piacerebbe leggere commenti a riguardo.

Update: vai alla seconda puntata

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