Marketing 5.0 e MarTeck
Se abbiamo un marketing 5.0 significa che prima ce ne sono stati altri 4. Ed in effetti è quello che ci dice Philip Kotler (con Hermawan Kartajaya e Iwan Setiawan) nel suo ultimo libro, Marketing 5.0 – Tecnologie per l’umanità.
Il marketing 1.0 era focalizzato sul prodotto, ogni nuova funzionalità era al centro dei desideri del mercato e della capacità di distinguersi dalla concorrenza, con la conseguenza di essere il focus degli sforzi di marketing e comunicazione.
Del resto, si arrivava dal mondo della Fort T (<<possono scegliere il colore che vogliono, purché sia nera>>). Il modello delle 4P (prodotto, prezzo, punto vendita e promozione) nasce qui e continua tutt’oggi (anche se aggiornato) ad offrire valore ad analisi e decisioni.
Il marketing 2.0 (quello che la maggior parte di noi ha studiato all’Università)si focalizza sul consumatore; figlio di una società in cui i prodotti sono maturi e per riuscire a venderli è necessario raccogliere info sui consumatori, targettizzarli e poi produrre prodotti fatti apposta per loro, non più un solo prodotto valido per tutti.
Con il marketing 3.0 il focus si sposta dai prodotti ai clienti che hanno iniziato a chiedere (e non hanno più smesso) impegno sociale, basso impatto ambientale, adesioni a cause sentite dalla collettività … in pratica, alle imprese è stato riconosciuto un ruolo nella società e la neutralità non è più consentita.
In questo senso, il modello delle 4A (aware, attitude, act, act again) vede la motivazione all’acquisto arricchirsi di nuovi contenuti che esulano dalle caratteristiche dei prodotti ed investono l’azienda e i valori che abbraccia, ma le info e i riscontri sono ancora tutti frutto della comunicazione della stessa e i touch-point sotto il suo pieno controllo.
Le cose cambiano con Internet, le recensioni e i social che mettono in connessione le persone, cambiando il processo di acquisto: siamo nel marketing 4.0, il modello di riferimento diventa quello delle 5A e la tecnologia gioca un ruolo chiave nel connettere le persone.
Direi che è il modello che prevale ed oggi più facilmente riconoscibile (anche se è sempre una convivenza di approcci).
Arriviamo infine al marketing 5.0 perché le tecnologie oggi disponibili consentono di fare 2 cose prima difficilissime:
- raccogliere dati come mai prima,
- usarli in modo efficace (e talvolta in real-time) per comunicare con i clienti, anche singolarmente.
Se la tecnologia abilita queste possibilità, capisci bene il suggerimento di Kotler: <<Un’organizzazione pronta per il digitale è preparata per ciò che avverrà quando i nativi digitali conquisteranno i mercati di tutto il mondo>> (pag. 94).
Notato il nesso con le generazioni? Era in figura fin da subito, vale la pena fermarsi un attimo qui per un ultima considerazione: il futuro è della generazione Y e Z, ragazzi nati dal 1981 in poi, che hanno visto Internet da piccoli o addirittura c’era già quando sono nati.
Il mondo loro lo immaginano già in digitale non come noi che lo abbiamo visto trasformarsi; da clienti della tua azienda, si aspettano che il valore passi prevalentemente dal digitale; da manager presto implementeranno i progetti di innovazione necessari.
Tutto chiaro, ci chiede Kotler?
Non è una “moda hi-tech” ma è la constatazione che le tecnologie abilitanti (potenza di calcolo, sw open source, internet 5G, cloud computing, mobile, big data) sono talmente mature e accessibili da rendere il nostro mondo digitale non solo possibile ma molto potente (IA, linguaggio naturale, sensori, robotica, realtà aumentata, Iot) e capace di fare 2 cose fin qui difficili: raccogliere continuamente dati sui clienti e usarli in modo efficace.
Lo so, eccitante ma anche impegnativo, meglio fare un bel respiro e prepararsi per saperne di più. Contattaci, non vediamo l’ora.
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