Enterprise 2.0 – un nuovo modo di pensare l’azienda

L'indagine Social media around the world elaborata da Insites Consulting conferma una tendenza da non sottovalutare: il 72% degli utenti Internet è iscritto a un social network (il 51% sceglie Facebook, mentre il 16% fa uso di reti professionali).

In sostanza, Internet sta diventando sinonimo di Social Web. Chiunque utilizzi la Rete non può fare a meno di appartenere ad un social network.

Cambia così il modo di comunicare, e ben presto, strumenti e logiche riconducibili al Web 2.0, si sposteranno anche all’interno delle imprese, modificando le modalità di interazione tra aziende/marchi e utenti/clienti.

Un'evoluzione che i responsabili aziendali non possono ignorare.

Il termine Enterprise 2.0 è stato coniato da Andrew McAfee, professore alla Hardvard Business School (Technology and Operations Management Unit), per intendere: “l’uso di piattaforme di social software in modo emergente all’interno delle società o tra le società ed i loro partner e clienti”

L’Enterprise 2.0 traccia un percorso di introduzione in azienda delle tecnologie e degli approcci tipici del web 2.0 per stimolare un dialogo ed una collaborazione più efficiente e produttiva tra i dipendenti ed i loro interlocutori all’esterno.

Una tale trasformazione può essere definita “Social Driven” [Fonte Osservatorio Enterprise 2.0 Politecnico di Milano]. Ciò che davvero traina il fenomeno è una “mutazione” nelle caratteristiche degli utenti, nella modalità di interagire tra loro e con le tecnologie, nei loro stessi bisogni.


Gli elementi chiave di questo nuovo paradigma organizzativo e di business sono:

  • Social Networking: le persone hanno sempre più bisogno di sviluppare e mantenere quella rete di relazioni che rappresenta un asset fondamentale per la loro efficacia professionale.
  • Conoscenza in Rete: per non rischiare che le proprie conoscenze e competenze siano presto “superate”, gli individui devono avere la possibilità di costruirsi una propria rete di accesso a conoscenze e informazioni accedendo a fonti diverse sia a livello esplicito - attraverso sistemi di document management, Business Intelligence, videosharing, RSS - che tacito – con strumenti che favoriscono l’interazione fra esperti come forum, sondaggi, blog, folksonomie, wiki.
  • Collaborazione Emergente: le persone hanno bisogno di creare ambienti di collaborazione in modo veloce e flessibile, anche al di fuori dagli schemi organizzativi formali.
  • Global Mobility: le persone vivono una parte sempre più importante del proprio tempo lontano dalla propria postazione di lavoro e spesso in condizione di mobilità. Le nuove tecnologie danno loro la possibilità di connettersi ovunque e in ogni momento della giornata alla propria rete di strumenti, rendendo così spazi e orari di lavoro più flessibili.
  • Appartenenza Aperta: le persone si sentono, e nei fatti sono, sempre più “appartenenti” a reti dinamiche allargate piuttosto che a una singola organizzazione; attraverso le tecnologie Enterprise 2.0, è possibile dar loro accesso sicuro e selettivo a informazioni, strumenti e relazioni che travalicano la propria impresa, interagendo in modo sempre più ricco ed efficace con fornitori, consulenti, partner, clienti ed altri attori appartenenti al proprio network.
  • Spinta verso nuovi mercati: i clienti possono essere la voce del successo di un’azienda. Un’azienda può spendere milioni di dollari per creare brand awareness o può lasciare che il brand parli da sé attraverso una comunicazione positiva in tutti gli attuali ecosistemi. Adottando i social media, coltivando un approccio all’online efficace e offrendo ai clienti esperienze superiori si potranno conseguire nuove opportunità di business.

Al centro dell’universo, esattamente come nel web 2.0, ci sono le persone, gli utenti, produttori e consumatori di contenuti e metadati.

Perché un’ Enterprise 2.0?

Quali sono nel concreto gli strumenti che consentono questo nuovo modo di pensare l’azienda? Blog, wiki, tagging, bookmarking, mash-up, feed RSS e instant messaging sono solo alcuni degli strumenti web che rendono possibile tutto questo.

In questo post, quello che importa non sono tanto gli strumenti del web 2.0, che ormai noi tutti conosciamo e che, bene o male, sono entrati a far parte della nostra quotidianità individuale, bensì come tali tecnologie possono fornire vantaggio all’azienda.

Prendendo in prestito le parole di Emanuele Quintarelli di "The Social Enteprise", uno dei appassionati evangelisti dela cultura web 2.0 in azienda:

"Il primo vantaggio dell’Enterprise 2.0 è una circolazione e gestione più efficiente dell’informazione utilizzando strumenti collaborativi come wiki, blog, feed rss e tag.

Facendo leva sui network informali e stimolando una partecipazione attiva degli utenti (dipendenti, clienti, fornitori, ecc.), si incrementa la disponibilità dell’informazione e della conoscenza e la loro condivisione a livello di collettività. Ciò consente di capitalizzare la conoscenza implicita, sviluppando un’intelligenza collettiva capace di generare un incremento della produttività.

Il secondo beneficio è la capacità di innovazione continua e diffusa. Per mantenere una posizione di vantaggio sul mercato, le aziende aprono i propri confini stabilendo una conversazione onesta e proficua con clienti e partner. Questo sforzo di condivisione, coinvolgimento e co-creazione richiede un mutamento profondo della cultura e dei modelli di gestione delle risorse.

Dipendenti, partner e clienti diventano i veri motori dell’innovazione, mentre l’azienda assume un inedito ma potentissimo ruolo di facilitatore e propositore di esperienze legate ai prodotti."

Quali sono gli impatti e le sfide organizzative che introduce?

Aprirsi verso l’esterno significa al contempo saper ascoltare e cambiare all’interno, reagendo più velocemente ai mutamenti del mercato e trasformando i propri dipendenti in agenti del cambiamento. Per ottenere dei benefici concreti dall’Enterprise 2.0 è necessario comprendere a fondo la portata del fenomeno e sostenerlo fattivamente durante il suo ingresso nell’azienda.

L’Enterprise 2.0 non è un pacchetto software da acquistare ed installare quanto un nuovo modo di pensare, lavorare e concepire l’azienda. I manager devono rinunciare a parte del controllo che un tempo esercitavamo sui propri sottoposti ottenendo in cambio quella passione, creatività, capacità d’innovazione e flessibilità ormai indispensabili per rispondere alle sfide del mercato. [Fonte Social Enterprise 2.0]

Se il fenomeno sarà affrontato in modo superficiale o “demagogico” verrà archiviato come una moda passeggera o al più accantonato come un lusso posticipabile a tempi migliori; se, viceversa, verrà compreso in modo profondo e poi affrontato con concretezza e pragmatismo, potrà portare da subito vantaggi tangibili.

La sfida per le imprese diventa quella di evitare la frammentazione per ricondurre ad una logica unificata i nuovi strumenti di comunicazione e collaborazione.

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