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Come ideare il tuo nuovo social network?

Negli ultimi giorni ho parlato con 3 potenziali clienti intenzionati a realizzare altrettanti social network. Settori e ambiti diversi di cui non dirò nulla per ovvi motivi di riservatezza, ma in tutti e 3 i casi le analogie sono talmente tante che mi sono trovato a ridire a tutti le stesse cose … fa un po’ strano assistere per 3 volte alla stessa riunione …

Per questo, mi sono deciso a sistematizzare quelle cose, perché mi sono parse indicazioni ogni volta utili per i miei interlocutori (almeno a giudicare dalla gratitudine dimostrata).

Cosa dire dalla homepage del tuo sito?

A distanza di 12 anni dal testo di web usability di Jakob Nielsen (pietra miliare nel campo), è ancora necessario ribadire l’ovvio, che la homepage del sito deve rispondere a 2 semplici domande: 1) Chi sei? 2) Che fai?

IKEA, invece, ha questo concetto ben chiaro, e non solo quando comunica via web, ma anche quando vai in negozio. Quanto sarà grande, secondo voi, il cartello che affigge sull’edificio di uno dei suoi negozi?

Come gestire la propria campagna di Social Marketing – dalla teoria alla pratica [Case History]

Non molto tempo fa abbiamo condotto una breve ricerca sull’approccio al social marketing da parte di alcuni grandi nomi del mondo del lavoro interinale. Ovviamente si tratta di una ricerca fatta osservando i contenuti pubblici dei siti e degli account social di tali aziende. Non abbiamo mai intervistato i loro marketing manager nè gli IT manager (anche se ci piacerebbe farlo).

Sono emersi comportamenti condivisibili dal punto di vista del web marketing. Ma anche scelte che, a nostro avviso, rappresentano veri e propri errori di web marketing. Le aziende analizzate sono Manpower, Randstad, Gi Group, Adecco. Condividiamo qui le nostre riflessioni.

Una nuova formula di e-commerce: il temporary shop

Ogni decisione di un essere umano è conseguenza di uno stato emozionale. E ciò è ancor più valido se la decisione riguarda l’acquisto di un prodotto.

“Posso resistere a tutto tranne che alle tentazioni…”

Con queste parole, Oscar Wilde esprime la perfetta sintesi del comportamento tipico del consumatore medio. La componente emotiva dell’esperienza di acquisto tende sempre più spesso a rimpiazzare la logica del “bisogno – acquisto – beneficio”, per lungo tempo perno centrale delle strategie di marketing tradizionale.

Secondo la teoria del marketing emozionale o esperienziale (formulata dal professore della Columbia University Bernd. H. Schmitt), il segreto sta nell’anticipare i desideri del cliente (in alcuni casi dettandoli) e soddisfarli, ma sopratutto fare in modo che l’intensa esperienza sensoriale consolidi il legame tra cliente e azienda.

Nel web questa teoria si è tradotta nella nascita dei Web temporary shop (o “negozi a tempo”), che uniscono le potenzialità dell’e-commerce con l’ultima tendenza marketing di proporre prodotti e offerte a tempo limitato. Ovviamente, parte del fascino deriva proprio dall’esperienza emozionale del cliente, oltre che da un appropriato sistema di promozione dell’evento.

E-commerce: la necessità di un corretto approccio

L’ecommerce è uno strumento efficace per le aziende: è una convinzione unanime che trova sempre maggiore sostegno in diversi studi di settore. Una recente ricerca Epson Micro-Business rivela che su un campione composto da 1.250 imprenditori, il 94% dichiara di sfruttare le potenzialità del Web per la propria attività, mentre l’89% di effettuare i propri acquisti online.

Eppure, nonostante la sostanziale crescita dell’e-commerce, in Italia ancora troppe imprese difettano di conoscenze e adeguate strategie.

Sempre più spesso ci arrivano richieste di imprenditori che, per sconfiggere la crisi, vorrebbero realizzare un sito di ecommerce, nella speranza che il solo fatto di “mettere online” gli articoli assicuri la vendita … ma ovviamente non è così che funziona.

Un ecommerce ha né più né meno lo stesso funzionamento di un negozio fronte strada: le vendite non sono assicurate per il solo fatto di esserci. È necessario seguire il negozio, promuoverlo, gestirlo, così come per qualsiasi attività commerciale: lo sviluppo dell’ ecommerce, se preso con troppa leggerezza, sia per l’aumento dei costi aggiuntivi non remunerativi, sia per un maggior impegno nella conquista e mantenimento della clientela, rischia di erodere il profitto di impresa anziché accrescerlo.

Seo copywriting: guida alla lettura dei testi ottimizzati

Quando si commissiona ad una web agency la redazione di testi per il sito web orientati a migliorare il posizionamento sui motori di ricerca (seo copywriting), non ci si dovrebbe aspettare dei testi simili a quelli che sono stati realizzati per una brochure, o qualunque altro tipo di comunicazione offline.

Molto probabilmente, il documento che il web copywriter sottoporrà all’attenzione del responsabile marketing, avrà delle caratteristiche diverse. La sua particolarità sta nel fatto che i contenuti sono scritti seguendo una metodologia specifica, orientata al posizionamento del sito e delle singole pagine sui motori di ricerca, ovvero redatti secondo un’ottica di SEO (Search Engine Optiniziation). In questo post, una piccola guida alla corretta interpretazione dei testi redatti seguendo buone prassi di seo copywriting.

Cosa chiedere alla web agency che realizzerà il nuovo sito aziendale?

Dopo aver letto questo e mille altri blog ed aver compreso che il web può portarti nuovi clienti, finalmente hai deciso di proporre la realizzazione del nuovo sito web aziendale.

Del resto, a guardarlo, si vede subito che l’attuale ha i suoi anni: basta fare un confronto con gli altri siti che si vedono in giro e subito ci si accorge che c’è qualcosa che non è al passo con i tempi. E’ come per la moda anni ’80 e le spalline: anche se ben vestito, si vede subito che non è più attuale.

E poi, i concorrenti hanno già innovato, non vorrai restare dietro? Il nuovo sito, anzi, deve essere l’occasione per superarli di nuovo anche su questo punto.

Ma ora che la decisione è stata presa, cosa devi chiedere alle web agency interpellate? Cosa vuoi che ci sia nel preventivo per essere certo di fare un buon lavoro? Ecco un’utile check list per orientarsi.

Siti in Flash e posizionamento sui motori di ricerca

Recentemente alcune aziende ci hanno fatto la seguente richiesta: abbiamo un sito in Flash ma non è posizionato sui motori di ricerca, cosa si può fare per posizionarlo?

Un aspetto da considerare nel momento in cui si decide di commissionare un sito internet è la tecnologia da utilizzare. La tecnologia Flash, nata negli anni ’90, ha dato la possibilità per la prima volta di creare animazioni sul web, affascinando molti. Tuttavia presenta alcuni svantaggi. Il più rilevante è quello di rendere ai motori di ricerca difficoltosa e parziale la “lettura” dei contenuti delle pagine web, penalizzandone il posizionamento. Per questo, la maggior parte dei siti in Flash sono male (o per nulla) posizionati sui motori di ricerca.

L’obiettivo della scelta di un sito in Flash è generalmente la volontà di stupire l’utente, affascinarlo con animazioni dinamiche, musica, suoni, soluzioni interattive. Tuttavia, se il sito non è posizionato su Google e quindi non attira visitatori di ricerca, non ci saranno utenti da stupire!

Se l’obiettivo è quello di essere visibili sui motori di ricerca e aumentare le visite al proprio sito, la scelta sarà certamente ricaduta su un sito web sviluppato con

Quanto costa un ecommerce?

“Quanto costa un sito di e-commerce?” È una delle domande più poste dai nostri clienti… ma il problema è che non sempre è facile rispondere immediatamente.

Non si tratta di mancanza di professionalità, ma dell’impossibilità di rispondere con precisione ad una domanda tanto vaga, soprattutto se viene posta senza dare ulteriori informazioni sul progetto. Troppo spesso le richieste vengono effettuate senza la consapevolezza che un ecommerce è un sistema complesso.

Facciamo un esempio. Immaginiamo di voler comprare un’auto. Ci rechiamo preso una concessionaria e chiediamo al venditore quanto verrà a costare. Come avere un preventivo se non esplicitiamo cosa vogliamo di preciso? Vogliamo una 3 o 5 porte? Una utilitaria o un Suv? Con o senza gli optional?

Come per un’automobile, anche per un ecommerce, non è possibile stimare il suo costo prima di averlo progettato. Tutto dipende dalle funzionalità, dal web design, dalla piattaforma tecnologica utilizzata, ma soprattutto dagli obiettivi del committente.

Sarebbe un peccato mortale affrontare la questione con leggerezza …“Cosa chiedo? Un sistema standard … un sistema che mi permetta di vendere … un sito che valorizzi i miei prodotti …”