eCommerce plant-based
Molte ricerche indicano da tempo che il mercato dei cibi plant-based che procurano proteine diverse da quelle animali fosse destinato a crescere significativamente, spinto da motivazioni ambientali, salutiste e di difesa degli animali. La pubblicità in prima serata in TV dice la dimensione di questo mercato, ormai non più di nicchia.
Boston Consulting Group stima che entro il 2035 la quasi totalità degli alimenti a base animale avrà una corrispondente alternativa plant-based. E che tale crescita avverrà in 3 ondate:
- l’attuale crescita resterà sostenuta fino a quando si sarà raggiunta la parità di gusto e consistenza dei prodotti plant-based rispetto a quelli che si propongono di sostituire;
- una seconda ondata, raggiunta tale parità, avrà intensità doppia e durata stimata in 5 anni e porterà il mercato alla sua maturità;
- successivamente, la terza fase vedrà tassi di crescita tipici dei mercati maturi.
In Europa, la presenza di consumatori che prediligono prodotti plant-based è già una realtà consolidata e non più fenomeno di nicchia come negli anni scorsi.
Nella tabella sotto, troviamo la rappresentazione delle principali tribù alimentari in alcuni stati europei (rielaborata da Veganz, valori in % sul totale della popolazione).
Se la ricerca racconta solo una parte della popolazione (mancano all’appello, infatti, i Reducentariani e gli Onnivori) mette però già bene in evidenza come siano i Flexitariani il target più grande del mercato (e con la maggiore dinamica di crescita).
Quanto sono sensibili i consumatori in Italia
E in Italia? Il Rapporto Coop 2021 chiarisce subito: <<se la dieta mediterranea è ancora il riferimento culturale dominante, in quell’alveo convergono e si ricompongono in maniera più o meno fluida sistemi valoriali e preferenze di consumo differenti: bio e veg, gourmet, iperproteici, flexetariani e climatariani. Con sostenibilità e attenzione al clima che guidano la nuova cultura alimentare degli italiani>>.
<<E le previsioni di acquisto per il prossimo anno sono coerenti con questa nuova mappa del cibo. Dopo gli acquisti di prodotti in promozione fondamentali per salvaguardare il budget familiare, gli italiani prevedono di aumentare soprattutto gli acquisti di quelli 100% italiani, locali e a km zero, biologici e sostenibili>>.
In questo modo, arriviamo alla stima della dimensione del mercato italiano delle proteine (anche a animali) a valore secondo il rapporto citato: 3,7 miliardi di euro (figura sotto).
Le motivazioni all’acquisto dei consumatori di cibi plant-based
Le motivazioni all’acquisto possono variare per intensità a seconda del paese di provenienza, della cultura alimentare dello stesso, dell’appartenenza del soggetto ad una specifica tribù alimentare, tuttavia ricorrono sostanzialmente le seguenti:
- tutela della salute: mangiare carne rossa fa male (qui esistono evidenze scientifiche), le proteine vegetali sono invece associate a livelli di salute superiore (anche se dipende in parte dagli sili di vita che in genere i consumatori di cibi plant-based adottano);
- tutela dell’ambiente: ridurre l’impatto ambientale degli allevamenti di animali farebbe risparmiare in termini di emissioni di CO2 e risorse;
- tutela degli animali: le ragioni etiche sono storicamente alla base delle scelte di vegetariani e vegani;
- condivisione e inclusione – lo storico vissuto conviviale del nostro paese per il cibo e la buona tavola viene declinato in termini di inclusione di tutti, anche di coloro che hanno fatto scelte alimentari diverse e che si desidera restino a tavola con noi;
- curiosità – certamente i livelli di gusto e consistenza raggiunti incuriosiscono parte dei consumatori (lo stesso termine “carne vegetale” suscita curiosità);
- gusto – se la curiosità può essere tra le motivazioni del primo acquisto, certamente gli acquisti ricorrenti sono legati al fatto che i prodotti plant-based hanno ormai raggiunto livelli di sapore e consistenza del tutto soddisfacenti;
- il prezzo può certamente essere oggi ancora un ostacolo frequente.
Le ricadute sull’eCommerce
Nell’estrema sintesi di un post non è possibile fare la strategia web di uno store che vende in questo mercato. Qui si può solo ribadire che ogni strategia digitale parte dalla conoscenza del mercato e poi limitarsi ad alcuni esempi.
Avendo illustrato sopra in sintesi dimensione, target di mercato e motivazioni all’acquisto del mercato delle proteine in Italia, per esempio, si può immediatamente osservare come ognuna delle motivazioni riportate diventa, potenzialmente, un’opportunità di comunicazione per il web marketing a livello di sito, campagne pubblicitarie, e tag seo.
Su quest’ultimo aspetto, il già citato Rapporto Coop 2021 sottolinea come <<la crescente propensione alla dieta proteica e al consumo di proteine vegetali che integrino o sostituiscano quelle della carne si riflette anche nelle ricerche online. Le statistiche registrate da Google Trends, segnalano come nell’ultimo periodo, la ricerca delle parole chiave come “proteine alimentari” è stata spesso associata ad argomenti quali “avena”, “albume”, “barretta proteica”, “dieta”, “fabbisogno proteico”>>.
Se si osservano le motivazioni all’acquisto, poi, si dovrebbe notare con facilità quanti sono gli spunti utili per costruire il catalogo, descrivere i prodotti e definire filtri di ricerca che siano perfettamente in linea con il mercato: conoscere il target e il suo linguaggio aiuta a progettare interfacce utili che aumentano il ritorno (traffico) e la conversion.
Infine, rispetto al catalogo, i consumatori chiedono anche bevande, formaggi, frutta e snack che soddisfano funzioni d’uso diverse da quelle della carne, che vengono scelte in funzione del gusto e del desiderio di varietà della propria dieta e che, quindi, farebbero emergere ulteriori motivazioni all’acquisto non necessariamente legate ai problemi della carne.
Insomma, se devi realizzare un eCommerce, il punto di partenza non è la tecnologia ma il mercato e la capacità di leggerlo per costruire una strategia digitale efficace. Se vuoi, parti da qui per saperne di più.
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