Metadati: a cosa servono?

Con il termine metadati (o anche meta tag) definiamo le informazioni che, associate ad una pagina web o ad una porzione di essa, ne descrivono il contenuto specificandone il contesto di riferimento.
I metadati sono parte integrante del web semantico, termine coniato da Tim Berners-Lee e con il quale si fa riferimento alla possibilità di classificare i dati pubblicati sul web in maniera strutturata, in modo che la ricerca delle informazioni da parte degli utenti sia più efficace.

Sui metadati si basa anche il lavoro degli spider dei motori di ricerca: il loro compito consiste infatti nel dedurre metadati dalle pagine visitate e consentirne l’utilizzo da parte degli index software, i quali sulla base di tali informazioni provvedono all’indicizzazione delle pagine web.
I metadati dedotti dagli spider non sempre però rispecchiano l’effettivo contenuto delle pagine visitate: spesso accade infatti che tra i risultati di una ricerca spuntino anche riferimenti che non hanno quasi nessuna attinenza con le informazioni ricercate.

Per tale motivo è preferibile dotare le pagine web di metadati già strutturati, come suggerisce proprio Google nella sua guida per webmasters, così da indirizzare (per quanto possibile) il lavoro degli spider, operazione particolarmente utile in un’ottica di web marketing.

Ma quali metadati è utile inserire nelle pagine web?

Uno degli standard più accreditati per la gestione dei metadati è quello messo a punto dalla Dublin Core Metadata Initiative (DCMI). Lo standard Dublin Core prevede quindici elementi fondamentali da poter inserire nell’head del codice di una pagina web, alcuni appartenenti alla tipologia dei metadati descrittivi (ossia finalizzati al recupero della risorsa), altri a quella dei metadati strutturali (finalizzati a fornire informazioni sulle proprietà appunto strutturali del documento).

Tali elementi sono:

  • Title: il nome attribuito alla pagina
  • Creator: l’autore della pagina
  • Subject: l'argomento trattato o il contesto di riferimento
  • Description: breve descrizione del contenuto della pagina
  • Publisher: chi pubblica la pagina o la rende accessibile
  • Contributor: chi ha contribuito in qualche modo alla realizzazione
  • Date: data di creazione, di pubblicazione, o di revisione
  • Type: il tipo di risorsa o il tipo di contenuto
  • Format: il formato della pagina web
  • Identifier: identificatore della pagina (es. l’URL)
  • Source: l'eventuale risorsa da cui la pagina web corrente è derivata
  • Language: il contesto linguistico di riferimento
  • Relation: eventuali risorse collegate
  • Coverage: scopo della pagina web, o l'eventuale periodo di validità o l'eventuale area geografica di riferimento
  • Rights: eventuali diritti sull'utilizzo della risorsa

E’ possibile inserire anche solo parzialmente i suddetti elementi, ad esempio limitandosi ai metadati descrittivi. Per questo post potremmo dunque utilizzare i seguenti metadati:

title=" Metadati: a cosa servono?"
creator="Bruna Fusco"
subject="Metadati"
description=“Una panoramica sull’attuale utilizzo dei metadati nel web, in ottica di web marketing”
publisher="Meetweb"

Per maggiore completezza potremmo inoltre inserire alcuni metadati strutturali:

type="testo"
format="html"
language="italiano"

Il Dublin Core è uno standard flessibile e ormai consolidato, al quale poter fare riferimento nella definizione di una struttura per la descrizione di risorse online, con lo scopo di renderne più agevole il reperimento, la gestione, la condivisione.

L’efficacia dell’inserimento di metadati all’interno delle pagine web ai fini di una strategia di SEO è invece ancora ampiamente dibattuta. In passato i motori di ricerca leggevano avidamente questo tipo di dettagli; oggi invece, in seguito alle continue evoluzioni degli spider software - necessarie per fronteggiare l'utilizzo fraudolento e scorretto dei metadata - tali informazioni hanno un peso indubbiamente inferiore: gli algoritmi degli spider sono in grado di scandagliare l'intero contenuto delle pagine per ricavarne "parole chiave", e dunque il significato.

Curare in particolare la redazione di title e description per le proprie pagine web offre però sicuramente qualche chance in più per un corretto posizionamento: il title infatti è il primo elemento visualizzato dagli utenti nei risultati di ricerca, seguito dalla description associata a quella stessa pagina. Come anticipato, sono gli spider dei motori di ricerca a dedurre tali informazioni dalle pagine web: inserendo però adeguati metadati nel codice delle nostre pagine abbiamo buone possibilità che vengano riconosciuti come tali, e dunque utilizzati durante le operazioni di indicizzazione.

E’ allora in ogni caso importante dedicare la giusta attenzione anche alla redazione di questi contenuti apparentemente ‘invisibili’, facendo attenzione a rispettare alcune semplici norme redazionali: un buon title sarà lungo circa 70 caratteri (spazi inclusi), e conterrà al massimo 3 keywords; una buona description non supererà invece i 150 caratteri, puntando a racchiudere in poche parole il contenuto dell’intera pagina.

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