L’intelligenza artificiale e i suoi 5 impatti

Al We Make Future di Bologna, il 13 e 14 giugno, abbiamo assistito a molti seminari sull’intelligenza artificiale. Tra questi, uno dei più interessanti è stato quello di Miriam Bertoli, che ha identificato cinque aspetti chiave su cui l’IA impatta maggiormente nel settore della comunicazione e del marketing:

  • la distribuzione del budget;
  • la specializzazione sui prompt;
  • la tecnologia;
  • la scelta tra internazionalizzazione e outsourcing;
  • la spinta alla personalizzazione.

Questi spunti, seppur sviluppati in breve tempo durante un seminario, meritano una riflessione più approfondita.

 

La distribuzione del budget

Partiamo dalla distribuzione del budget. L’intelligenza artificiale, in particolare tramite interfacce facili da utilizzare come Chat GPT, facilita la scrittura di testi in modo rapido ed economico. 

Ma questo si traduce davvero in un risparmio del budget? Non proprio. Poiché tutti possono sfruttare questi vantaggi, aumenta la competizione per catturare l’attenzione dei clienti. 

Di conseguenza, se da un lato si riducono i costi per la produzione dei testi, dall’altro aumentano quelli per la loro distribuzione. In pratica, i budget non si riducono, ma vengono redistribuiti dalla produzione alla distribuzione dei contenuti.

La specializzazione sui prompt e la verifica

Scrivere con l’IA sembra facile: inserisci un comando e l’IA parte. Tuttavia, è importante dare i comandi giusti. 

Per semplificare, il processo si divide in tre fasi: inserimento del prompt corretto, automazione della scrittura, e verifica del testo. 

Se puoi delegare all’IA l’automazione della scrittura, è comunque necessaria una competenza per impartire indicazioni corrette e, soprattutto, per verificare e correggere il testo. 

Di fatto, quindi, l’IA da sola non basta e non risolve, nè in fase di input nè in fase di verifica del risultato, perchè una volta che pubblichi, non potrai dire “l’ha scritto l’IA, non è colpa mia”. L’assunzione di responsabilità diverrà una skill critica.

La tecnologia

Per utilizzare efficacemente l’IA, è fondamentale comprendere il suo funzionamento, il modo in cui è stata addestrata e come produce i suoi risultati. E’ necessario sviluppare esperienza rispetto ai documenti e database che le dai in pasto. Avere dimestichezza con gli errori tipici che può commettere. 

Se l’uso dell’IA è integrato nei sistemi aziendali, poi, il ruolo degli IT per la system integration diventa cruciale. In generale, le competenze tecnologiche dell’azienda devono crescere gradualmente per sfruttare appieno le potenzialità dell’IA.

La scelta tra internazionalizzazione e outsourcing

Se c’è l’IA, le imprese potranno fare da sole? In parte si, in parte no. La risposta non sorprende per quanto detto fin qui: distribuzione del budget, specializzazione sul prompt, conoscenza tecnologica sono tutte considerazioni che spingono verso l’agenzia (che a sua volta, però, deve crescere su questi temi).

Qui però possiamo dire qualcosa di più preciso: semplificando, se immaginiamo i contenuti di marketing sostanzialmente strutturati in contenuti quotidiani e semplici, contenuti periodici e articolati e, al vertice della piramide, gli “hero content”, cioè le campagne dell’anno articolate e complesse, possiamo fare previsioni più precise.

Immaginiamo (e suggeriamo) che le aziende prendano sempre più dimestichezza con l’IA per gestire il quotidiano internamente per poi delegare il resto in un nuovo mix in cui tutti devono crescere in competenze e gestione.

La spinta alla personalizzazione

Infine, la personalizzazione: siamo vicini a realizzare il sogno di ogni marketer, il marketing one-to-one, in cui ogni cliente riceve un testo pensato appositamente per lui. 

La tecnologia per questo è già disponibile. Con un CRM o un database dei clienti, l’IA può generare testi e comunicazioni specifiche per ogni singolo cliente. Tuttavia, è essenziale strutturare i dati in modo che l’IA possa utilizzarli correttamente nei vari touchpoint aziendali.

Con un avvertenza di non poco conto: ad oggi attingiamo tutti alle stesse IA addestrate in USA con testi e immagini di una specifica cultura (uomo bianco).  Ma di questo parleremo poi.

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