Quanto costa usare Twitter per il tuo business
Quanto costa un account Twitter per un’azienda?
Se hai risposto zero, questo post fa particolarmente al caso tuo!
In verità, l’equivoco è frequente: dal momento che non pago Twitter per aprire un account, allora il costo è pari a zero! Ma è ovvio che un’azienda sostiene altri costi legati sostanzialmente a 3 fattori:
- il tempo impiegato dalle proprie risorse (che si quantifica in quote stipendio);
- le competenze da sviluppare per una gestione efficace;
- i vincoli per le scelte future (costi opportunità).
Vediamoli nel dettaglio.
I costi legati al tempo per gestire un account sono quelli necessari:
- alla definizione di una strategia di comunicazione utile
- alla creazione dell’account
- alla sua promozione
- allla gestione dello stesso tramite tweet periodici
- al controllo dei risultati
- alla reportistica verso la direzione per le necessarie verifiche di ROI ed efficacia dell’investimento.
I costi legati alle competenze per gestire un account sono quelli necessari:
- all’aggiornamento professionale (tempo, libri, confronti con altri professionisti)
- ai corsi da seguire
- alle trasferte per le convention e/o fiere di settore
I costi legati alla reversibilità delle scelte
- quanto costa chiudere un account?
- quanto costa riconvertire una risorsa interna?
- quanto costa un errore in termini di immagine?
La maggior parte dei costi indicati sopra (in un elenco che ovviamente non è esaustivo) si misura in tempo uomo, quindi puoi tradurlo in euro in funzione del costo complessivo che l’azienda paga per quello stipendio: a meno di pagare zero o di impegnare quella persona nel suo tempo libero, il costo di un account su Twitter (o su altri social network) non può essere zero.
Fai da te o web agency?
1. Ascoltare
Naturalmente, la scelta di internalizzare oppure esternalizzare le attività di web marketing su Twitter (o altri social) dipende molto dalle risorse di cui si dispone e dal proprio business.
Aziende molto spinte dal punto di vista della comunicazione, che svolgono la gran parte della propria attività di business in Internet, potranno probabilmente trovare utile gestire internamente tali attività e rivolgersi ad agenzie esterne solo per particolari innovazioni o carichi di lavoro.
Per tutte le altre, probabilmente è vero il contrario. Qui propongo un approccio make or buy che consente almeno di impostare il problema in modo verificabile.
Come si vede dalla tabella, per tutte le imprese che non hanno particolari competenze web al loro interno, la scelta di esternalizzare è la più ovvia. Infatti:
- dal punto di vista dei tempi di attivazione di una strategia social, esternalizzare significa semplicemente cercare più fornitori da mettere in concorrenza e scegliere il più convincente; al contrario, selezionare una risorsa interna in un contesto di competenze carenti può significare perfino avviare nuovi colloqui …
- anche dal punto di vista delle competenze, una web agency esterna garantisce competenze pronte, disponibili e varie (normalmente in agenzia ci sono diverse professionalità complementari); inoltre, si tratta di competenze collaudate e aggiornate nel gioco della concorrenza, verificabili e confrontabili;
- infine, cosa non trascurabile per chi decide, una web agency è sostituibile, basta non rinnovarle il contratto.
Paradossalmente, l’unico aspetto in bilico è quello del costo perchè dipende dal valore in assoluto pagato alle risorse interne e dalla capacità del management di stimarlo correttamente.
Ma è anche l’aspetto più interessante perchè una misura condivisa (tra committente e web agency) può rappresentare un modo efficace per ancorare il costo dell’intervento al suo effettivo valore.
Articoli correlati
- Cosa chiedere alla web agency che realizzerà il nuovo sito aziendale?
- Quanto costa un video virale?
- Come lanciare un nuovo social network
- Come scegliere il social network in cui l’azienda dovrebbe investire?
- Social Marketing Business: gli strumenti di Linkedin
- Una matrice per riclassificare il web
- Come guadagnare con un social network?
- Applicazioni Facebook: promuovere un concorso virale. Il caso Social World Contest
- Facebook, dalla fan page al sito web. Il caso Angeli per Viaggiatori
- Una mappa per il web