e-commerce: dati aggiornati su 2013 e 2014 in Italia
Sono stati presentati a Smau, dall’Osservatorio del Politecnico di Milano, i dati sull’andamento dell’e-commerce in Italia per il 2013 (consuntivo) e 2014 (pre-consutivo). Ecco qualche slide in presa diretta.
L’andamento delle vendite fa segnare un +17% con un valore assoluto di 13.278 milioni di euro (vendite di siti italiani ed esteri aventi operatività in Italia, questa la nota metodologica di riferimento). Il valore dell’eCommerce passa così dal 2,6 al 3,5% del totale vendite retail.
Dal punto di vista dei settori merceologici dell’e-commerce italiano, le percentuali indicano una maggiore maturità del mercato.
Il Turismo, che fino a qualche anno fa, rappresentava la metà del mercato, occupa oggi un più ragionevole 45%. Cresce e si consolida l’abbigliamento al 13%. Cresce soprattutto la componente Altro (21%); non si capisce, anzi, perché compare ancora come altro; apriamola insieme: arredo design +100%, food e vino di qualità + 30%, profumeria +20%.
La distribuzione tra servizi e prodotti (che migliora a vantaggio di questi ultimi) è il segnale di una maggiore maturità: a fronte di anni dominati dai servizi (due terzi del totale), abbiamo ora un 45% di prodotti e 55% di servizi, segno che il grosso dell’incremento delle vendite ha riguardato i prodotti.
Del resto, i mercati più sviluppati mostrano una distribuzione che è all’opposto: si va dal 65% di UK e USA, al 75% circa di Francia e Germania fino all’80% di Cina e Corea del Sud.
Particolare attenzione merita l’e-commerce da smartphone: +275% delle vendite nel 2013, +100% nel 2014. Ed in questo caso, le vendite riguardano, per 2/3, i prodotti. Complessivamente, il 10% delle vendite e-commerce in Italia passa da smartphone, il doppio se si considerano anche i tablet.
Anche osservando le vendite verso l’estero, misuriamo un consistente +24%.
Tutti i dati presentati mostrano un e-commerce in grande crescita, con percentuali a due cifre vendite ed export. Anche dal punto di vista dei singoli settori merceologici, si osservano posizioni che si consolidano ed altri con tassi di crescita a 2 cifre, e tutti comunque in crescita in valori assoluti.
Ovviamente sono tutti elementi positivi, che dicono però anche un’altra verità: il mercato italiano è partito in ritardo rispetto al resto d’Europa e rispetto agli USA. I suoi tassi di crescita si spiegano anche con la lunga rincorsa (ancora in atto) per recuperare tali posizioni. Ed è per questo che sollecitiamo da anni i nostri clienti a partire: perché il mercato è in crescita e non è ancora maturo: in queste condizioni, chi inizia per primo, porta a casa qualche vantaggio aggiuntivo rispetto a chi non lo fa, in termini di meno concorrenza e domanda più favorevole.
Già, la domanda interna: quanto spendono gli italiani (da siti italiani o esteri)? 14.647 milioni di euro, più di quanto venduto da siti operanti in Italia: dimostrando una domanda interna attiva, che continua a crescere al 16% anche per il 2014, specie sui prodotti.
“Nell’ultimo anno, in Italia, gli acquirenti online hanno superato i 16 milioni. Gli acquirenti abituali – ossia quelli che effettuano almeno un acquisto al mese – sono circa 10 milioni e generano il 90% circa del valore dell’e-Commerce B2c, mentre quelli sporadici sono 6 milioni.
In media spendono 1000 € all’anno. Se confrontiamo i nostri 16 milioni di acquirenti con i web shopper dei principali mercati eCommerce europei non riscontriamo valori di spesa annua molto differenti: 1.100 euro/anno per quelli tedeschi, 1.000 euro/anno per i francesi e 700 euro/anno per gli spagnoli. Solo gli inglesi fanno registrare un valore degli acquisti annui decisamente superiore con quasi 2.000 euro all’anno” (fonte: Netcomm).
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Sono già usciti i dati 2015 o arriveranno con il nuovo anno? grazie.
Ciao Max, si certo, sono usciti. Stiamo per pubblicarli, ti avvisiamo appena postiamo. Grazie e buon lavoro, L