Come funziona l’Internet of Things

Internet delle Cose (IoT) è un insieme di tecnologie: dai sensori che registrano dati prodotti da ambienti e cose, alle applicazioni web che le interpretano per restituire informazioni e azioni intelligenti, alle infrastrutture che stanno nel mezzo e che rendono possibile l’incontro del reale con il virtuale.

Nella figura sopra ho provato una rappresentazione semplice (non tecnica) del funzionamento di Internet delle cose per mettere in luce alcuni aspetti salienti.

I sensori IoT

I sensori IoT sono piccoli pezzi hardware in grado di rilevare dati come temperatura, umidità, movimento, suono, e molto altro ancora. I sensori possono essere posizionati su oggetti oppure in ambienti.

Così, se posiziono un sensore di temperatura nel magazzino, posso misurare la temperatura dello stesso. Fin qui nulla di nuovo, si dirà: anche se metto un termometro in magazzino ottengo lo stesso risultato.

E’ vero, ma se collego il sensore ad un lettore intelligente che “ascolta” costantemente il dato del sensore e lo comunica via Internet, allora le cose cambiano: invece di alzarmi per andare a leggere la temperatura, ho il dato disponibile sempre e direttamente online, quindi, potenzialmente, da qualsiasi parte del mondo.

Amazon Web Services IoT

Ovviamente non è così immediato: non basta, cioè, prendere i sensori che vedi in figura sopra e collegarli ad un lettore intelligente (per restare alla figura, una Raspberry) per vederli pubblicati in Internet.

E’ necessario che i dati siano inviati ad uno specifico broker che li archivia, gestisce la coda e la possibilità che un sensore non parli per assenza di connessione (ed un mucchio di altre cose tecniche).

La mole di dati che arriva è grande, perchè potrei rilevare la temperatura ogni 2 secondi. E l’umidità ogni 3. Esistono quindi problematiche specifiche legate alla gestione dei dati dell’IoT che qui non c’è tempo di approfondire.

Quello che però voglio farti notare è che questo è il momento in cui il dato passa dal mondo reale (ambienti o cose) al web: una cosa incredibile, la premessa di tutto il resto. Ma non abbiamo ancora aggiunto intelligenza, elaborazione, informazione.

Le web application al servizio della IoT

Il compito spetta alle web application, da sempre impiegate per aggiungere valore e intelligenza ai dati aziendali. Solo che fino a prima dell’IoT, i dati su cui lavorava erano generati dalle persone (attraverso input manuali) o da altre applicazioni (integrate).

L’Internet of things aggiunge una fonte di dati importantissima ed inedita, perchè si tratta di dati generati dalla realtà in modo automatico (per il tramite dei sensori, si intende). Il mondo reale, inteso nella sua duplice accezione di ambienti e strumenti, è in grado di parlarci ed offrire una quantità di dati prima impensabile.

E non stiamo parlando solo degli oggetti smart, cioè degli oggetti nativamente dotati di sensori e già connessi per inviarne i dati. Ma anche e soprattutto di tutti quegli oggetti e strumenti e impianti produttivi e ambienti di produzione non connessi, già in dotazione nella tua impresa, che possono connettersi grazie ai sensori, all’infrastruttura (AWS IoT, per esempio) e alle web application viste sopra.

Ma per fare cosa?

Vedo sostanzialmente 3 opportunità:

  1. tutti i dati rilevati dai sensori, opportunamente rielaborati, possono essere visualizzati in modo intelligente; di fatto, siamo nell’ambito del monitoraggio e analisi dei dati (anche a fini predittivi) (di processo, ambiente, container, prodotto … dipende da dove hai messo i sensori e dal tipo di dato che estrai);
  2. in base a regole prestabilite, è possibile comunicare a specifici attuatori nel mondo reale una specifica azione (per es, un relay che accende e spegne un condizionatore industriale in reparto in funzione della temperatura rilevata); in questo caso, siamo nel campo dell’automazione;
  3. infine, è possibile programmare funzioni che agiscono sempre nel mondo reale ma, questa volta, in base a scelte dell’operatore; di fatto, si tratta di controllo remoto (degli impianti, dei negozi, della camera d’hotel, della villa al mare o di casa … ).

L’impatto è grandioso

In tutti e 3 i casi, si tratta di opportunità inedite. E nei casi in cui si agisce, in modo automatico o manuale, sul mondo reale, il cerchio idealmente si chiude.

Mi sembra davvero eccitante, non trovi? Se ripensi ai processi produttivi o logistici o di immagazzinamento della tua azienda nell’ottica IoT, ti renderai conto che tutti gli oggetti e gli ambienti che costituiscono il tuo lavoro quotidiano ti offrono questa opportunità incredibile: parlarti!

Sta a te immaginare cosa potrebbero dirti e quali problemi potrebbero aiutarti a risolvere; o quali opportunità potrebbero aiutarti a cogliere. Se vuoi una mano anche solo a ragionare in brainstorming su questi temi, non hai che da contattarmi.

Nel frattempo, un libro che potrebbe aiutarti in questa riflessione: industria 4.0.

In bocca al lupo 🙂

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1 commento • lascia un commento

  1. Salve,
    sto facendo una tesi proprio sul mondo dell’Internet of Things e leggendo il suo invito a “ricontattarla” alla fine del post, ne approfitto per chiederle del materiale o delle informazioni riguardo internet of things. Lo sto trattando molto in generale e tecnico quindi architetture, standard, protocolli, piattaforme commerciale, gateway ..
    Se ha qualcosa che può aiutarmi, la ringrazio.
    Cordiali saluti.

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